LA LECCIA

La Leccia sorge nel territorio della frazione di Sasso Pisano, lungo la strada che collega quest'ultimo a Larderello, nascosto tra le colline che dividono le sorgenti del fiume Cornia dalla valle del fiume Pavone. Le prime notizie risalagono al 1028, quando il castello e la rocca furono oggetto di una transazione tra personaggi appartenenti alla casata dei Cadolingi. All'inizio del'XII secolo nel castello fu redatta una donazione da parte di alcuni conti Aldobrandeschi al monastero benedettino di San Piero di Monteverdi, al quale nel 1176, papa Alessandro III confermò la proprietà di un sesto del castello. Sulla Leccia avevano diritti anche i presuli di Volterra, diritti confermati dai papi Alessandro III e Urbano III (nel 1186). Al vescovo Ildebrando Pannocchieschi, sempre nel 1186, Arrigo VI confermò il possesso del castello. Nonostante queste rivendicazioni episcopali, la reale sovranità era in mano al Comune di Volterra, impegnato ad espandere il controllo sul territorio. Il XIII secolo fu così contrassegnato da continue lotte tra il Comune cittadino e i Vescovi. Il Comune di Volterra ottenne nel 1204 la sottomissione degli uomini del castello. Ma nel 1259 il vescovo Ranieri pretendeva ancora di riscuotervi la tassa del frodo: la soluzione fu trovata nel 1264 con una sorta di condominio tra il Vescovo e il Comune di Volterra. Il borgo, circondato da querce, ulivi e lecci (da cui trae il nome), si caratterizza anche per le orchidee che nascono spontaneamente nei pascoli e nelle radure circostanti. Come altri borghi presenti sul territorio, conserva, in piccolo, la struttura medievale. 

2015 Filippo Tenerani Agenzia Fotografica
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